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  • Maria Cristina Franzoni

    Presentazione del libro “La scelta di essere. Strumenti per ritrovare il cammino verso noi stessi”

    Difficile parlare di alimentazione alcalinizzante in Sicilia. In questa terra che amo moltissimo, infatti, il cibo è una tradizione importante più che altrove direi. Una tradizione che significa identità, storia, legame familiare…Nel continente questi aspetti sono sicuramente ancora presenti e sono forti ma sono anche molto contaminati da altre culture, altre ricerche ed esigenze. Così contaminati che esistono ormai mille modi di declinare l’alimentazione, e, nel tempo, la necessità di un cibo più salutare, che sia di aiuto alla nostra condizione di benessere in grande sofferenza, si è fatta sempre più pressante. In Sicilia meno. Il quella terra il senso di identità che il cibo consegna infatti, è troppo forte per allontanarsene e rinunciarvi con facilità.

    Quello che ho cercato di fare allora, nella presentazione fatta a Salina de “La scelta di essere. Strumenti per ritrovare il cammino verso noi stessi” è stato allargare il quadro e considerare un discorso di insieme e di armonizzazione degli elementi in gioco. Il bello infatti della alimentazione alcalinizzante è che si cuce addosso al singolo in base alla sua specifica condizione, fase della vita, età, sesso, sport, modo di vivere.  E’ una modalità di organizzare la propria alimentazione e stile di vita che non è rigida come in genere sono le diete ma al contrario è estremamente flessibile che stimola un bilanciamento e non una esclusione. Non si tratta di rinunciare ma riequilibrare sulla base della propria personale necessità. E’ stato utile quindi dilungarsi sull’uso della cartina tornasole che è di grande aiuto proprio per imparare a conoscere come reagisce il proprio corpo alle diverse scelte alimentari.

    Più fluido invece è stato entrare nel merito del nutrimento dell’Anima, il lavoro con la voce che consente il metodo Soul Voice. In Sicilia infatti il terreno è fertile per conoscere e permettere l’entrare in contatto con la manifestazione della propria voce. Tutto questo anche con la presenza di persone ancora in vacanza ma non per questo meno disponibili a dedicarsi una serata sul benessere.Difficile parlare di alimentazione alcalinizzante in Sicilia. In questa terra che amo moltissimo, infatti, il cibo è una tradizione importante più che altrove direi. Una tradizione che significa identità, storia, legame familiare…Nel continente questi aspetti sono sicuramente ancora presenti e sono forti ma sono anche molto contaminati da altre culture, altre ricerche ed esigenze. Così contaminati che esistono ormai mille modi di declinare l’alimentazione, e, nel tempo, la necessità di un cibo più salutare, che sia di aiuto alla nostra condizione di benessere in grande sofferenza, si è fatta sempre più pressante. In Sicilia meno. Il quella terra il senso di identità che il cibo consegna infatti, è troppo forte per allontanarsene e rinunciarvi con facilità. 

    Quello che ho cercato di fare allora, nella presentazione fatta a Salina de “La scelta di essere. Strumenti per ritrovare il cammino verso noi stessi” è stato allargare il quadro e considerare un discorso di insieme e di armonizzazione degli elementi in gioco. Il bello infatti della alimentazione alcalinizzante è che si cuce addosso al singolo in base alla sua specifica condizione, fase della vita, età, sesso, sport, modo di vivere.  E’ una modalità di organizzare la propria alimentazione e stile di vita che non è rigida come in genere sono le diete ma al contrario è estremamente flessibile che stimola un bilanciamento e non una esclusione. Non si tratta di rinunciare ma riequilibrare sulla base della propria personale necessità. E’ stato utile quindi dilungarsi sull’uso della cartina tornasole che è di grande aiuto proprio per imparare a conoscere come reagisce il proprio corpo alle diverse scelte alimentari.

    Più fluido invece è stato entrare nel merito del nutrimento dell’Anima, il lavoro con la voce che consente il metodo Soul Voice. In Sicilia infatti il terreno è fertile per conoscere e permettere l’entrare in contatto con la manifestazione della propria voce. Tutto questo anche con la presenza di persone ancora in vacanza ma non per questo meno disponibili a dedicarsi una serata sul benessere.

  • Maria Cristina Franzoni

    Estate 2025, Maria Cristina Franzoni presenta il suo libro “La società immatura” a Firenze.

    Mi piace fare presentazioni dei libri che scrivo perché è il momento in cui la mia scrittura incontra le persone dal vivo, le loro domande, considerazioni, dubbi o apprezzamenti. E’ stato così anche nell’ultima presentazione che ho fatto subito prima dell’estate alle Casette Verdi, sede di una associazione di quartiere, all’Isolotto, Firenze. Presentavo “La società immatura: il caso Forteto”, in cui tratto di una comunità abusante nelle campagne fiorentine durata più di 35 anni. Parlare di queste cose a Firenze non è cosa facile e specialmente nel Mugello, il bacino territoriale dove si è sviluppato questo fenomeno per poi diffondersi fino anche all’altro capo del mondo paradossalmente come rappresentante di una modalità “innovativa” di costruire un sano rapporto educativo con i giovani e le loro difficoltà. Per questo motivo è stato particolarmente importante e stimolante per me, avere un pubblico fiorentino interessato a conoscere ed approfondire questo argomento. Perché è anche un argomento così poco trattato da essere sconosciuto ai più. Invece l’interesse è stato importante, tante le domande di cui la prima è stata “Ma mi dici subito per favore se questa storia finisce bene?” Non ho potuto confermarglielo purtroppo, ma ho trovato questa domanda molto significativa perché ha espresso un disagio importante che ci accompagna quando dobbiamo misurarci con la degenerazione sociale che si manifesta vicino a noi. E’ infatti anche per questo motivo che certe informazioni non circolano e, soprattutto, anche per questa ragione le situazioni di degrado sociale così diffuse nel nostro mondo si avvantaggiano di una altrettanto diffusa omertà e cecità silenziosa. Cioè vicende come il Forteto possono vivere intoccate per 35 anni anche grazie alla apparente accettazione indifferente con cui viene circondata. Ma quella presentazione è stata una occasione interessante anche per me personalmente, perché mi ha permesso di costruire una logica dialettica in cui ho potuto ricostruire tra passato, presente e futuro, gli elementi di continuità di quelle vicende. Perché la vicenda Forteto replica intorno e oltre, le proprie modalità manipolative di bambini e persone fragili certo, ma anche di adulti generalmente considerati benpensanti e ben collocati socialmente. E’ stato poi molto piacevole ricevere il riconoscimento di alcuni presenti anche attraverso delle e-mail e questo dialogo più interno, mi ha infine convinto della necessità di approfondire ulteriormente questi argomenti magari attraverso una nuova scrittura.

  • Alla temperatura di 451 gradi Fahrenheit, la carta brucia

    In un film, che narrava di un futuro distopico, un regime autoritario era riuscito ad affermarsi e, grazie al monopolio sui canali d’informazione, la propaganda e la violenza, riusciva a mantenere il proprio controllo sulla cultura e la società. Le libertà dei cittadini erano state sostituite da regole e restrizioni che invadevano ogni aspetto della vita, anche la sfera privata delle persone veniva monitorata, le loro frequentazioni e i loro discorsi. Telecamere e registratori spiavano i cittadini fin nella propria abitazione, così da rilevare se qualcuno avesse pensieri e volontà in disaccordo con le regole.

    In questo paese, tutti i libri erano stati proibiti, perché potevano indurre la violazione della legge. Grandi falò di libri venivano appiccati dalle forze di polizia quando qualche testo, nascosto in casa, veniva rinvenuto e sottratto al possessore. Ma i grandi libri della letteratura mondiale, che racchiudevano la conoscenza proibita, sopravvivevano lo stesso. Alcune persone che riconoscevano il loro valore come medicina per la schiavitù e l’infelicità, li imparavano a memoria. Li imparavano e li custodivano per tenere in vita l’arte e la saggezza. Ogni persona di questo gruppo era un libro e tra di loro si chiamavano con il nome del libro. Gli anziani facevano imparare il loro libro ai giovani per continuare a tramandarlo una generazione dopo l’altra. Chiunque poteva andare a trovare gli uomini-libro nascosti nel bosco, e ascoltare le loro parole. In questo modo lo spirito e la libertà dell’Uomo stavano sopravvivendo in un mondo schiacciato e morente.

    I libri da leggere per noi sono forme di conoscenza, anche una semplice buona idea, un metodo per fare meglio, qualsiasi cosa che contenga uno stimolo, un valore umano. Ogni creazione individuale è lo specchio del nostro mondo interiore, ogni manifestazione della realtà è lo specchio di ciò su cui siamo d’accordo. C’è un mondo dentro che si riflette in un mondo fuori, un risultato, il prodotto del pensiero. Speriamo di crescere e costruire insieme nuovi Spazi Interiori.

    L’arte e la scienza sono libere (art. 33 della Costituzione italiana)

    Se non l’hai visto, guarda il film, Fahrenheit 451, un film del 1966 diretto da François Truffaut, tratto dall’omonimo romanzo fantascientifico-distopico di Ray Bradbury.